Siamo tra i Paesi più tecnologici del mondo, soprattutto per merito di smartphone e tablet che orami impazzano anche in Italia. Ma siamo pure una delle nazioni nelle quali i virus informatici impazzano: è questo il risultato finale dell’ultimo ‘Internet Security Threat Report’, realizzato da una delle aziende più attive nel settore della protezione, ossia la Symantec.
E’ risultato che l’Italia, in particolare Roma, è in testa a tutte le altre città dell’area che comprende Europa, Africa e Medio Oriente per quello che riguarda la diffusione di virus e malfare ed è anche la seconda al mondo dopo Taipei, capitale di Taiwan. Nel nostro Paese un primato preoccupante che vede la capitale nettamente davanti a Milano, Cagliari, Arezzo e Bolzano. E ancora più inquietante è il fatto che il 4 per cento di tutto lo spam e il phishing rilevato in tutta l’area presa sotto esame arriva dall’Italia.
Un problema però che coinvolge praticamente tutti i Paesi, evoluti o meno, alla luci dei dati diffusi dall’Internet Security Threat Report: se infatti complessivamente la percentuale di vulnerabilità dei terminali è diminuita del 20 per cento e lo spam globale è sceso dall’86% del 2010 al 75 per cento del 2011, gli attacchi informatici invece sono cresciuti dell’81%. Praticamente vuol dire che almeno 1,1 milioni di persone sono state esposte ad una violazione di dati nel 2011, con una crescita netta rispetto agli anni precedenti.
Ovviamente gli attacchi peggiori sono diretti soprattutto verso le aziende, ma più in generale lo scorso anno le minacce per i dispositivi mobili, sviluppate per rubare le informazioni memorizzate su terminali e tavolette digitali sono cresciute del 93% passando dalle 163 del 2010 alle 315 dello scorso anno, con particolare attenzione verso i terminali Android.
Quindi bisogna prestare massima attenzione al cellulare, così come al tablet e anche alle chiavette Usb. Infatti almeno il dieci per cento delle violazioni nello scorso anno è stata causata dal furto o dallo smarrimento degli strumenti informatici che servono per conservare i nostri dati, sia quelli personali che per lavoro i nostri dati. Inoltre lo scorso anno sono state scoperti 4.989 nuovi virus, con le varianti uniche di malware verificate sono salite a 403 milioni contro i 286 del 2010.
E l’attenzione va prestata ogni secondo, perché anche le più banali conversazioni su Facebook o Twitter rappresentano una potenziale minaccia. I social network infatti sono terreno di conquista sempre maggiore per i pirati informatici che, soprattutto per la natura stessa della reti sociali che riescono a coinvolgere più persone assieme, più facilmente sono in grado di spargere nel mondo i loro virus.
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