Sulla carta è un paso indietro, ma solo nelle prossime settimane sapremo concretamente cosa significa. E’ certo però che Apple ha deciso ufficialmente di uscire dall’Epeat (Electronic Product Enviromental Assessment Tool), l’ente di certificazione ecologica del governo americano. In pratica non farà catalogare i prodotti in uscita, come il nuovo Macbook Pro, ma ha pure annullato le certificazioni già ottenute.
Un deciso passo indietro visto che era stata proprio la Apple, nove anni fa, a promuovere la nascita dell’Epeat, cioè l’ente governativo che rilascia le certificazioni verdi a computer, monitor e portatili. Ora, senza nessun preavviso, la marcia indietro, confermata da Robert Frisbee, CEO dell’Epeat: “Ci hanno comunicato che la direzione in cui si sta sviluppando il loro nuovo design non è più compatibile con le nostre richieste. Erano sostenitori importanti e siamo delusi che non vogliano più certificare i loro prodotti con i nostri standard”.
In poche parole potrebbe voler dire che Apple per i suoi prodotti futuri ha in testa criteri diversi che non vanno incontro alle regole di smaltimento e riciclo previste per le singole parti. Ad esempio il nuovo Macbook Pro con retina display 3 è molto difficile da smontare nei singoli pezzi, visto che la batteria e lo schermo sono incollati alla macchina e quindi sarebbe stato impossibile ottenere la certificazione.
Negli Usa però c’è anche chi punta sul fatto che Apple potrebbe lanciare presto il proprio bollino verde di garanzia. In fondo questo bollino non ha in realtà nessuna incidenza sulle scelte del pubblico e soprattutto non serve ad esempio su apparecchi come iPhone e iPad. Quindi alla fine rischia di rimetterci soltanto l’Epeat, ma certamente per il futuro la Casa di Cupertino sembra più che coperta.
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