Al pari di Mario, solo i Pokémon possono vantare una lunga e performante saga principale accompagnata da una miriade di spin off di ogni genere e quest’oggi siamo qui pronti ad analizzare l’ultimo nato. Ambientata nel regno di Ransei, una sorta di Giappone feudale, la storia ci vede nei panni di un giovane guerriero impegnato ad ostacolare i piani dell’ambizioso e spietato Nobunaga Oda.
Pokémon Conquest è uno strategico a turni nella sua incarnazione più classica, in molti potranno accostare il gameplay a quello visto nella serie Fire Emblem o nell’immortale Final Fantasy Tactics.
Al posto di truppe umane avrete gli inseparabili Pokémon, ognuno col proprio allenatore pronto a dare ordini, attivare abilità e utilizzare gli oggetti equipaggiati. La visuale a volo d’uccello è sostituita da una isometrica caratteristica degli strategici, ovviamente zoomabile e dotata di una telecamera che potrà essere spostata lateralmente per avere sempre la miglior inquadratura. Il campo di battaglia di Pokémon Conquest è l’intera mappa del mondo, che di turno in turno vedrà numerose forze avversarie tentare di consolidare sempre di più la morsa sulle aree sotto il proprio controllo e lanciarsi in aggressioni spietate dirette ai territori circostanti.
Compito del giocatore sarà raccogliere risorse, catturare mostri da assegnare ai guerrieri nella propria armata e allenarli per assicurarsi che abbiano la forza necessaria per difendere i confini del regno dagli attacchi nemici, conquistando nuove regioni al tempo stesso. Pokémon Conquest può essere un ottimo espediente per familiarizzare con un genere nuovo, divertendosi a collezionare Pokémon e a farli combattere tra loro in un modo diverso dal solito.
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