In molti si sono chiesti a cosa servisse la bussola dell’iPhone. E’ un applicazione che serve per mostrare quanto funzioni bene il GPS e l’oscillometro del Melafonino, ma Liviu Floria ha cercato di sperimentare alcune funzionalità facendo funzionare l’applicazione come una bussola vera e propria.
Per chi non lo conoscesse, Floria è uno dei tecnici rimasti prigionieri in: In Amenas in Algeria, questo sanguinoso assalto è costato la vita a 23 persone e ad altri 32 sequestratori. Durante un’intervista al New York Times, Floria ha affermato come nel momento dell’assalto, lui ed altri colleghi siano riusciti a trovare un rifugio prima che qualche terrorista potesse scoprirli. I 7 prigionieri sono rimasti nascosti per qualche giorno, in attessa di aiuti. Tutti sappiamo come è andata la vicenda. Ma per Floria, tutto è andato a buno fine.
Infatti, durante la notte, il tecnico romeno e i suoi colleghi hanno abbandonato il rifugio, approfittando del fatto che i nemici non sapevano del loro nascondiglio e della loro presenza. Il loro obiettivo era di raggiungere una meta precisa, ovvero il pozzo che distava non molto dal posto in cui si trovavano, notando la fiamma da lontano. Ma nel momento in cui la fiamma si è spenta, il tecnico Floria, ha tirato fuori il suo iPhone che aveva ancora una percentuale di batteria molto carica ed ha aperto l’applicazione della bussola. Sebbene non vi fosse nessun segnale dallo smartphone, la bussola ha funzionato lo stesso tramite il GPS e l’oscillometro, dando la possibilità al team di poter raggiungere la salvezza. Alcuni dal pozzo hanno cercato aiuti, presto raggiunti.
Ecco come potremo utilizzare la bussola dell’iPhone in casi di emergenza, sperando solo di non trovarsi in una situazione come questa.