A chi non capita, quando stiamo guardando il nostro telefim o film preferito, di non andare su tutte le furie quando proprio sul più bello parte la pubblicità? A chi non capita di passare la serata a fare zapping col telecomando per non assistere ai tre minuti di spot televisivi?
Eppure al giorno d’oggi la pubblicità non spunta solo in tv, radio o giornali dove eravamo oramai abituati a trovarla, ma ha invaso da diversi anni anche Internet con i banner, e sta invadendo sempre di più anche il mondo della telefonia mobile e delle applicazioni. Proprio i software per cellulari che hanno consacrato al successo gli smartphone sono sempre più invasi dalla pubblicità, che non sembra essere nociva solo alla pazienza dell’utente che lo usa ma anche alle risorse del terminale stesso.
A dimostrarlo uno studio congiunto dell’Università dell’Indiana e di Microsoft, i quali sostengono che le applicazioni gratuite, ricche quindi di banner pubblicitari, abbiamo una effetto negativo sui consumi di elettricità dello smartphone e quindi sulla carica del terminale. Una ricerca effettuata su 5 differenti applicazioni su terminali Android che hanno dimostrato come la pubblicità rubi più del 50 % dell’energia dell’applicazione stessa.
Un esempio viene fatto sul più popolare dei giochi per cellulari, Angry birds: solo il 20 per cento dell’energia viene spesa per il gioco mentre il 45 per cento è rubata dalla pubblicità che deve geolocalizzare l’utente e raccogliere altre informazioni. Un problema che secondo molti spingerà sempre più gli utenti a orientarsi verso le applicazioni a pagamento, che sono esenti dalle fastidiosissime pubblicità che rallentano il nostro smartphone.
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