E’ di qualche giorno fa la notizia che Commissione Europea avrebbe posposto di stanziare 9,2 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 destinati alla banda larga, di cui ben 7 miliardi per le infrastrutture.
Un aiuto sicuramente sostanzioso dell’Unione Europea per incentivare a a investire in questo settore. Un’ iniziativa che arriva però proprio quando nel nostro Paese ha deciso di tagliare proprio in questo campo gli 800 milioni previsti.
Una strada, quella della banda larga, che soprattutto in Italia sembra essere lunga e inpervia, ma che potrebbe in qualche modo vedere un aiuto inaspettato quello di Google. La società di Mountain View sembrerebbe infatti molto interessata a portare la fibra ottica in tutto il Vecchio Continente e offrire la connessione a banda larga nei posti in cui la connettività veloce scarseggia. Il gruppo già negli USA sta mettendo in piedi una rete al di sopra delle velocità standard fino a raggiungere 1Gbps e vorrebbe estendere questa iniziativa anche in Europa.
Google ha deciso di annunciare questa sua idea al ‘New World 2.0’ in Francia, con un annuncio fatto da David Drummond, il vice presidente della società di Mountain View. L’idea nasce dal fatto che la società ritiene come puntare sulla banda larga dove non sia sviluppata significherebbe sviluppare maggiormente il mercato delle TLC e quindi aumentare il giro di affari. Sembrerebbe che Google abbia già un progetto specifico, sul quale attualmente resta il massimo riserbo su ogni dettaglio.
Google ha fatto solo sapere che sta puntando su questo settore, che avrebbe intenzione di acquistare un network già in essere e che questo sarebbe un investimento in cui crede molto.
Anche se ancora nulla sembra essere certo, un eventualità in cui il nostro Paese dovrebbe credere e sperare, visto il poco interesse al tema dimostrato dalla politica del nostro Paese che invece di incentivare lo sviluppo lo limita l’iniziativa di Google potrebbe veramente essere l’unica vera possibilità per fare arrivare la banda larga in Italia.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.