Il settore dell’editoria e dei giornalisti sembra non amare troppo i social network. In un mondo in cui i social network vengonono da tutti considerati il più grande veicolo di informazione e pubblicità, la carta stampata e chi sta dietro non sembra essere invece particolarmente attratto.
Sono questi i dati che derivano da una ricerca della Lewis PR che ha posto a 200 giornalisti domande sull’influenza che hanno per loro i social network e il loro rapporto con queste piattaforme. Da una parte emerge come i giornalisti (appartenenti a testate o meno) siano attivamente iscritti ai social: l’83% su Facebook, il 70% su LinkedIn e il 69% su Twitter.
Un dato che dimostra quanto oggi sia importante il rapporto diretto con il lettore e lo scambio di idee. Molto diverse le risposte sull’affidabilità dei social: solo uno su venti dichiara di avere fiducia in questi nuovi media emergenti. Gli scettici si dividono tra chi non li ritiene attendibili e chi sufficientemente attendibili ma con riscontri da cercare per evitare bufale. In tutto si arriva al 70% degli intervistati.
Il giornalista vecchio stampo sostanzialmente non si fida dei “redattori dei social”, anche se alcuni iniziano a utilizzarli come fonte di notizia; il 25% si serve di questo mezzo per confrontare i vari post e vedere i diversi punti di vista, mentre il 26% non li tiene nemmeno in considerazione.
Nessuno ha invece provato a mettere in dubbio l’importanza che i social hanno come rapporto tra giornalisti e lettori. Emerge infatti che almeno il 57% dei giornalisti decide di condividere sul web le informazioni che ritiene più interessanti e il 26% cerca di far nascere una vera e propria discussione per approfondire l’argomento.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.