Ormai non si vive più senza internet ma soprattutto senza uno o più profili sui principali social network, lo dicono tutte le ricerche. Ma ora scopriamo con certezza che molte delle notizie che vengono pubblicate sui profili sono completamente inventate o comunque non corrispondono alla realtà.
Lo attesta una ricerca ordinata da Intel nei Paesi di Europa e Medio Oriente e condotta dal noto istituto Redshift Research che ha dimostrato con chiarezza come gli utenti dei social siano portati ad esagerare e ad utilizzare notizie false, anche se spesso in buona fede, per creare dei profili paralleli ovviamente migliori e diversi dall’originale.
Per la ricerca è stato sondato un campione di 4374 intervistati, abitanti in Spagna, Italia, Gran Bretagna, Olanda, Turchia, Polonia, Repubblica Ceca, ma anche Egitto ed Emirati Arabi Uniti. E si è scoperto così che il 20% degli uomini e il 46% delle donne ha ammesso di pubblicare sui social media solo le foto che fanno sembrare più belli, mentre 19% degli uomini e il 12% delle donne inventa notizie per sembrare più intelligente o più slegato agli schemi sociali normali.
Non facile comunque capirlo, ma esiste anche qui una casistica. Nel 48% dei casi infatti quello che viene mostrato sui social network è troppo esagerato in positivo per essere credibile e le parole non corrispondono alla realtà. E al giorno d’oggi è anche più facile, grazie al largo uso che tutti fanno di Photoshop e similari, comprendere quando le immagini siano taroccate, anche in particolari considerati minimi.
Il 53% degli intervistati dichiara addirittura di voler essere uguale al proprio alter ego caricato sul social. Gli uomini in maggior parte (il 59% degli intervistati) lo fanno per dare una buona impressione di loro stessi, mentre le donne sono più inclini al romanticismo e quindi un 51% dichiara di mentire per riuscire così a trovare l’amore o fare nuove amicizie. Le bugie inoltre servono per mascherare le proprie insicurezze.
Inoltre nel 78% dei casi gli utenti preferiscono utilizzare un laptop piuttosto che uno smartphone, in modo da poter gestire contemporaneamente più account. E il 91% degli intervistati pensa che certi argomenti non dovrebbero essere trattati pubblicamente, mentre l’89% ritiene che debbano essere i genitori a mostrare ai propri figli il comportamento corretto sui social network.
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