Samsung cura molto l’estetica dei propri prodotti e il SyncMaster PX2370 da 23″ non fa eccezione. Il design è elegante e raffinato, con la cornice che all’esterno è trasparente per diventare gradualmente nera procedendo verso il centro dello schermo. La base è in plastica fumé con il gambo trasparente. Per non rovinare l’estetica, i pulsanti di regolazione sono nascosti, allineati dietro il bordo destro.
Questa posizione rende molto scomodo il loro impiego, dato che il menu Osd è troppo lontano da questi e a causa dell’errore di parallasse non consente una loro sicura identificazione.
Per fortuna è disponibile il software MagicTune, che consente di impostare il monitor con una interfaccia Windows di gran lunga più agevole.
La sezione di input non include una Vga, sostituita dalla presa Dvd-I che accetta i segnali sia digitali sia analogici; di fianco vediamo una Hdmi, un miniJack stereo e una Toslink. Queste ultime due porte servono per l’uscita dell’audio analogico e digitale, rispettivamente, nel caso al monitor sia collegata una periferica che genera anche un flusso sonoro. Lo spessore del display è molto ridotto, circa 1,5 centimetri e l’alimentatore è esterno. Il monitor di Samsung si situa nella media in quanto a consumi elettrici, con una potenza assorbita di 23,7 Watt.
Se però si attiva la funzione MagicEco il consumo scende a 18,8 Watt con la luminosità massima limitata al 75% e a 12,9 Watt con il limite del 50%. Il menu Osd è molto ricco e articolato, soprattutto a causa delle numerose funzioni stipate nella memoria del monitor. Alcune sono utili, altre sono totalmente strane da far dubitare della sanità mentale dei tecnici Samsung. Al primo gruppo appartengono i preset MagicBright, le regolazioni per il tempo di risposta dei cristalli liquidi, il livello del nero Hdmi, la temperatura colore. Troviamo poi il MagicEco e MagicLux, che rileva la luce ambientale con un sensore frontale e regola la luminosità.