Il prodotto di Packard Bell, il monitor Maestro 240 Led, usa un pannello grande 24 pollici e ha una linea semplice e squadrata, con il guscio nero lucido davanti e nero opaco dietro. La cornice frontale è sottile, come è sottile il corpo del monitor, lo spessore è infatti pari a circa due centimetri.
I pulsanti sono disposti sotto il bordo inferiore a destra e sono distinti da simboli praticamente invisibili, fatto che rende molto scomodo il setup del display. Per di più, i tasti sono molto duri e il loro azionamento causa vistose oscillazioni dello schermo. La base è ingentilita da un gambo in argento scuro e consente la sola rotazione intorno all’asse orizzontale parallelo allo schermo.
Il monito impiega un sistema di illuminazione a Led e i consumi sono decisamente contenuti: durante alcuni test il carico elettrico si è attestato su una media di 19,9 Watt, un risultato indubbiamente positivo, vista l’ampiezza dello schermo. Il menu Osd è in italiano e impiega una grafica praticamente identica a quella del display di Acer. La struttura è semplice e le voci disponibili sono in numero ridotto. Tra queste troviamo alcuni preset e il parametro per stabilire la temperatura colore, impostabile tra tre soli valori.
Prima della calibrazione con il colorimetro se si effettuano prove di taratura manuale, i colori appaiono corretti e i dettagli scuri sono ben visibili. Le scie ottenute trascinando una finestra di Windows con testi minuti sono molto corte e leggere; Packard Bell dichiara una velocità di risposta dei cristalli liquidi pari a 2 millisecondi per passare tra due toni di grigio. Anche con i segnali Vga le impressioni generali sono positive, ma si nota facilmente che le alte luci sono bruciate e quindi i dettagli più chiari si perdono completamente.
Nessun problema con i flussi video 1.080p a 50 Hz invece. Come diversi altri display, purtroppo anche il Maestro 240 Led di Packard Bell non è in grado di visualizzare le immagini provenienti dal Popcorn Hour.
Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.