La Commissione Europea è in guerra aperta con i social network: secondo la autorità di Bruxelles, Facebook e compagni non farebbero abbastanza per proteggere gli utenti minori iscritti da potenziali pedofili e bulli.
Tra 14 siti analizzati solo due sembrano aver superati i controlli della sicurezza, ossia Bebo e My Space.
Il numero di minori che utilizza internet e che si iscrive ai social network è in netta crescita: oramai ben il 77% del ragazzini tra i 13 e i 16 anni, con un dato impressionante per quelli tra i 9 e i 12 che sono il 38% e per questo la Commissione Ue è molto preoccupata.
Il vice presidente della Commissione infatti dichiara: “Sono deluso dal fatto che il maggior numero dei social network non riesca a garantire che i profili dei minori siano accessibili soltanto dai contatti approvati per default”.
La Commissione ha dichiarato che farà di tutto perché i social network apportino le modifiche adeguate per proteggere i minori.
Sotto accusa soprattutto la moda del taggare nelle foto che secondo la UE può aumentare gli episodi di bullismo sul web.
Un momento non sicuramente felice per Facebook che sembra essere stata presa di mira dagli organi di controllo europeo visto che già gli organismi sulla privacy hanno posto problemi per la nuova tecnologia di riconoscimento facciale, che suggerisce i nomi per le persone nelle fotografie appena caricate sul sito.
Tra gli aspetti postivi la Commissione ha notato che tutti i dodici siti presi in considerazione rendono impossibile trovare il profilo di un ragazzino sui motori di ricerca. La commissione ha poi comunicato che entro quest’anno testerà altri 9 siti.
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