Oggi sotto la nostra lente d’ingrandimento mettiamo Dead Island. Si sa che in qualsiasi contesto ludico vengano proposti, i morti viventi raramente faticano ad avere successo, soprattutto grazie a quel fascino intramontabile. Non è infatti un caso se, recentemente, molti publisher hanno deciso di prolungare la longevità dei loro titoli attraverso contenuti extra con antagonisti proprio gli zombie. In un periodo di grande inflazione come questo, ha voluto essere della partita anche Techland con questo nuovo titolo.
Per quanto concerne l’aspetto prettamente ludico Dead Island mostra una struttura di tipo sandbox, con personaggi non giocanti e di conseguenza incarichi sparsi sull’intera isola che è completamente esplorabile sin dall’inizio.
La prosecuzione delle missioni principali ci poterà ad esplorare l’intera location con molta parsimonia, evitando quanto più possibile l’esposizione al pericolo ed utilizzando mezzi di trasporto come auto o pick-up. Nonostante il gioco sia molto più improntato allo scontro diretto con i nemici, la sensazione che la difficoltà risieda tutta nel non farsi colpire dagli zombie più pericolosi, come i numerosissimi Assassini, diventa una costante.
Parte integrante del gioco è la possibilità di upgradare e modificare le attrezzature recuperate nel corso del gioco e rovinate dall’uso prolungato. Ogni arma recuperata, infatti, ha a disposizione una sua durata fisica che una volta esaurita potrà essere ripristinata grazie ai vari banchi da lavoro sparsi un pò in tutta l’isola e con il dispendio di parte dei soldi che potrete recuperare frugando all’interno delle valigie dell’albergo o direttamente dai cadaveri degli zombi. In definitiva diciamo che è un titolo non molto innovativo che è disponibile sia per PS3 che per Xbox 360.
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