La nostra recensione odierna mette sotto esame Amy un atteso survival horror. A dare il nome al gioco è una bambina: la piccola Amy, che soffre di autismo e non proferisce parola, è stata ospite di una poco raccomandabile struttura di ricerca, dove è stata studiata da scienziati senza scrupoli per via delle sue paranormali doti psichiche.
Noi vestiremo i panni di Lana, la giovane donna che ha ridato ad Amy la libertà. Sembrerebbe una storia finita bene, ma è solo il prologo di un’avventura dagli orrori ancora maggiori: il treno che avrebbe dovuto portare le ragazze in salvo deraglia nel bel mezzo della più classica delle apocalissi zombie causate dai deliri scientifici dell’uomo.
Amy non si discosta troppo da quasi tutti i Survival Horror in circolazione dove saremo chiamati a difenderci con numerose armi bianche e qualche arma da fuoco. Amy ha capacità uniche: per prima cosa è una specie di hacker, poi ha poteri psichici in grado di curare Lana e di tenerla lontana dalle pericolose radiazioni delle zone che vanno ad attraversare, inoltre è in grado di attivare anomalie tipo silenziare i rumori.
Purtroppo i nemici di Amy e Lana si rivelano terribilmente stupidi e, complice la possibilità di scavalcarli in una sorta di modalità stealth, rendono la classica azione da cardiopalma troppo sporadica e poco incisiva in termini di emozioni percepite. Il gioco non permette in alcun modo di salvare la partita, lasciando l’onore unicamente al sistema di checkpoint e tutto l’onere allo sventurato player: i punti di controllo sono rarissimi. In definitiva possiamo dire che questo titolo, disponibile per PS3 ed Xbox 360, prometteva bene ma purtroppo l’attesa non è stata ripagata.