Produrre uno shooter ed avere successo, di questi tempi, è veramente un’impresa. Che si tratti di prima o terza persona, oramai, tutto sembra sempre piuttosto riciclato ma fortunatamente Binary Domain, nuovo sorprendente shooter in terza persona sovverte questo andazzo. In un futuro devastato dai cambiamenti climatici, la forza lavoro dell’umanità è ormai stata affidata agli androidi.
Per evitarne una diffusione senza controllo, nel 2040 i maggiori capi di stato redigono la clausola 21 della nuova convenzione di Ginevra, vietando di fatto la produzione di robot con sembianze umane.
La Rust Crew, questo il nome del team d’elite, si troverà a dover affrontare schiere di nemici robotizzati, a partire dai semplice droni da guardia fino ad arrivare a veri e propri colossi metallici alti come palazzi, realizzati in maniera certosina e dal design affascinante. Gli scontri a fuoco funzionano alla grande e diventano anche un filo più tattici della produzione media di questo genere, col giocatore che in un batter d’occhio è costretto, riconosciuto il tipo di minaccia che gli si para davanti, a decidere chi abbattere per primo e dove sparare, il tutto in un tripudio di pezzi di corazze che saltano in aria.
Tecnicamente ed artisticamente Binary Domain sa certamente comportarsi in maniera egregia. I caricamenti impercettibili, le sequenze cinematiche accattivanti che aiutano il giocatore ad immergersi in un’atmosfera surreale e inquietante, un design degli scenari azzeccato e animazioni perfette rendono il tutto estremamente curato. Il ritmo piuttosto lento delle prime ore svanisce dopo poco grazie a un susseguirsi di eventi in grado di tenere letteralmente il giocatore attaccato allo schermo fino alla fine. Un gioco che merita di essere acquistato da tutti i possessori di Xbox 360 e PS3.
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