La storia della serie di Final Fantasy è nota a tutti gli appassionati di videogiochi. L’ideatore di uno dei titoli più diffusi della storia, Hironobu Sakaguchi, ora dopo un lungo periodo di assenza torna alla ribalta con un nuovo titolo che si chiama The Last Story.
Il gioco non è un vero e proprio RPG bensì è un videogioco che si distanzia parecchio dal suo tradizionale modus operandi. Ambientato in un mondo dilaniato dai conflitti armati e dal progressivo decadimento territoriale, The Last Story racconta la storia di Zael, un giovane mercenario recatosi sull’isola di Lazulis insieme ai propri compagni, per perseguire il sogno di poter un giorno diventare un cavaliere.
Il gioco poggia su due cardini solidi quali un sistema di combattimento versatile e divertente e una storia che preferisce suscitare emozioni piuttosto che coinvolgerci in un evento di portata globale. L’equipaggiamento dei personaggi, colorabile a piacimento, può essere acquistato o trovato sul campo di battaglia, spesso scelto casualmente dal gioco attraverso un’inquietante sistema a roulette che dovrebbe, almeno in teoria, incentivare alla ripetizione dei vari scontri.
Diciamo che in The Last Story Sakaguchi vuole raccontarci una storia, ed esattamente come farebbe un regista navigato, ci mostra il suo punto di vista, sottraendoci libertà ma offrendoci in cambio una visione nitida. Il titolo è un continuo alternarsi di alti e bassi: i modelli poligonali di personaggi e nemici sono curati e definiti, eppure godono di animazioni legnose e poco realistiche, sopratutto in combattimento. Un gioco decisamente particolare che racchiude quasi la magia mistica di un film.