Il titolo che va oggi sotto la nostra lente d’ingrandimento è . Il gioco racconta la meraviglia di un Viaggio. Non è solo quello che il videogiocatore compie in prima persona: è invece la cronaca di un percorso creativo durato sei lunghi anni, che ha avvicinato le sorti di ThatGameCompany a quelle di Sony. Il mondo di Journey rappresenta una metafora di un qualcosa di differente, una sorta di introspezione che il giocatore può sperimentare proseguendo in quella che è comunque un’avventura a livello narrativo e visivo fuori dagli schermi.
Il protagonista di Journey è uno strano bipede il cui corpo è composto di stoffa, che si risveglia in mezzo al deserto, non sa nulla di se stesso ed è intenzionato a trovare uno scopo per la propria vita. Questo scopo viene rappresentato come una montagna che brilla in lontananza, troneggiando su ogni singola ambientazione, e che viene subito identificata come obiettivo. Da qui parte un viaggio solitario e avventuroso, del quale sarebbe criminale svelare le tante sorprese, ma in cui le azioni possibili rimangono sempre molto limitate. Un deserto assolato circonda il piccolo avventuriero.
In Journey nulla viene spiegato al giocatore, che è libero così di scoprire da solo come continuare il suo viaggio. Il vento, la sabbia, le luci e i colori sono proposti con una morbidezza e un senso estetico fuori dal comune, che assieme ad una colonna sonora azzeccata ed evocativa completano un contesto che non può far altro che portarci a consigliare caldamente un’esperienza del genere. Un gioco dal sapore davvero cinematografico.
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