Oggi parliamo di Spec Ops: The Line. Il titolo fu annunciato nel 2009 ma poi non arrivò sul mercato fino a che qualche mese fa quando se ne è finalmente tornato a parlare e finalmente eccoci pronti a recensirlo. Il gioco è uno sparatutto pseudo-tattico in terza persona. In Spec Ops: The Line saremo il Capitano Martin Walker, alla guida della squadra di ricognizione Delta inviata nella devastata Dubai per recuperare il Colonnello Konrad e capire cosa è accaduto al trentatreesimo squadrone da lui stesso comandato.
Una tempesta di sabbia senza precedenti, ha trasformato la città in un deserto, distruggendo grattacieli ed uccidendo centinaia di persone ed è proprio per questo che i militari americani di Konrad si erano recati a Dubai, nella speranza di trovare e salvare qualche superstite. Per quanto la texturizzazione ambientale non sia sempre perfetta l’impatto visivo riesce quasi sempre ad impressionare. Il team, da questo punto di vista, è stato intelligentemente in grado d’inserire interessanti spunti registici per mantenere sempre alta la tensione. Ecco dunque spiegate le molte sessioni dialogiche in cui avremo sì il controllo dell’alter-ego.
Un viaggio nella follia questo Spec Ops: The Line, che accompagna per mano il giocatore lungo un percorso emotivamente difficile e tortuoso. Sotto il profilo del gameplay il titolo di Yager invece non inventa nulla. Come ogni shooter che si possa definire tale in questa generazione, anche Spec Ops: The Line presenta un nutrito comparto multiplayer, in grado di unire modalità cooperativa e competitiva. Spec Ops: The Line è comunque un titolo da provare per gli appassionati del genere soprattutto in un periodo povero di uscite come questo.
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