Nel vasto panorama videoludico oggi abbiamo individuato un titolo che merita la nostra attenzione. Si tratta di Krater. Il mondo di Krater pesca a piene mani dalla fantascienza postapocalittica già presentata da altri titoli come Borderlands, Fallout o il recente Rage. Il mondo è infatti collassato a causa di una guerra galattica che ha portato all’uso smodato di armi nucleari e batteriologiche. In questo delicato contesto, gli umani sopravvissuti sono ormai pochissimi e si riuniscono in piccole roccaforti di fortuna costruite sui resti delle civiltà passate, dove devono quotidianamente lottare contro le minacce rappresentate da razziatori e sciacalli, ma anche da animali che, causa appunto le radiazioni atomiche, si sono trasformati in creature ostili.
Il gameplay, come molti altri titoli che convenzionalmente classifichiamo come RPG, è fondamentalmente incentrato su esplorazione, combattimento e accumulo del loot. L’esplorazione si rivela subito abbastanza piatta, a causa di un level design non proprio estroso. Il gioco strizza come dicevamo l’occhio a diversi titoli noti: un po’ Diablo, un po’ Fallout e per certi aspetti anche un po’ Borderlands, sia nelle meccaniche che nella sua impostazione e nei controlli. Al giocatore, la possibilità di guidare un party composto da tre elementi, scegliendo tra le tre classi presenti all’interno di Krater.
La difficoltà appare impegnativa anche per i giocatori più esperti, messi alla prova dalla presenza di danni permanenti. Da un punto di vista puramente estetico Krater risulta abbastanza convincente, anche se pecca in alcuni aspetti importanti. Abbiamo infatti da un lato ambientazioni accattivanti e variegate, anche se sempre limitate nelle dimensioni, mentre dall’altra i personaggi che le popolano tendono ad assomigliarsi un po’ tutti.
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