Nella nostra recensione odierna ci occupiamo di The Secret World. Il gioco è ambientato in un mondo indefinito nel quale si dipanano una serie di portali e sentieri magici, che portano i personaggi alle varie destinazioni del gioco, ponendo i giocatori su percorsi irti di pericoli e pregni di oscuri presagi. Le ambientazioni si ispirano a località realmente esistenti come Londra o l’Egitto e le creature che affronteremo non sono elfi e goblin ma esseri pescati nel folklore più remoto.
Insomma, esoterismo e occultismo in un mondo realistico, reso tale da una straordinaria cura per il dettaglio non solo narrativo, ma anche grafico.
Vedere il nostro alter-ego camminare per le strade di qualche città non ben definita di qualche continente però reale vi lascerà stupefatti, anche per i dettagli sparsi nel mondo di gioco, pronti a deliziare il primo dei cinque sensi, ovvero la vista. Il gioco si distingue dalla massa persino nella configurazione delle quest. Non mancano le fin troppo abusate missioni ove si chiede al giocatore di sterminare X creature, recuperare X oggetti, e raggiungere X luoghi, ma queste vengono accompagnate da compiti estremamente diversificati, che spezzano la monotonia e risultano alquanto piacevoli.
Le missioni “particolari” si distinguono principalmente in tre tipologie: le investigazioni, gli incarichi principali legati alla storia e i sabotaggi. Le ambientazioni e le atmosfere sono davvero peculiari e l’atipico ma ingegnoso sistema di crescita potrebbe prendere alla sprovvista anche il più navigato giocatore. Non c’è dubbio che si tratta di un gioco davvero molto particolare e affascinante.
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