Il seguito tanto atteso di Borderlands è arrivato e merita di essere analizzato nella nostra recensione odierna. Borderlands è stato uno di quei successi che non si aspettava nessuno, sviluppatori inclusi. Il gioco è ambientato su un pianeta in gran parte ghiacciato, desertico, nel quale i pochi sopravvissuti sono dei reietti, dei nomadi abituati a combattere solo per sopravvivere e non dei super-soldati addestrati. Il team di sviluppo ha preferito sicuramente privilegiare la quantità rispetto alla qualità degli ostacoli che vi troverete di fronte.
Il Diablo degli FPS, capace di mischiare sparatorie in prima persona ha conquistato una grossa fetta di videogiocatori grazie alle sue meccaniche ed alla sua lunga campagna cooperativa e questo suo seguito non delude le attese. Tecnicamente il balzo in avanti è della stessa qualità del predecessore, e vi troverete di fronte ad ambientazioni ispirate e coloratissime, ricche di dettagli e piacevoli da esplorare.
Lo stile cartoonesco e stilizzato del gioco funziona alla grande, e ha permesso agli artisti di Gearbox di sbizzarrirsi nella caratterizzazione di nemici dotati di grande personalità. Ancora una volta le armi rappresentato uno dei veri punti di forza di Borderlands 2. Variegate e spesso impreziosite, gli strumenti di offesa presenti su Pandora riescono a variare con successo il gameplay, grazie alla loro capacità di modellarsi allo stile di gioco di ogni singolo giocatore. La continua ricerca di armi migliori e la continua necessità di alimentare le proprie bocche da fuoco rappresentato un altro elemento distintivo del prodotto Gearbox. Un ottimo gioco da acquistare assolutamente.