Tra le nostre mani è giunto Resident Evil 6 ed ecco a voi, cari lettori, una presentazione del nuovo titolo targato Capcom che tutti gli appassionati di sruvival horror aspettavano. La storia, ambientata quindici anni dopo l’incidente di Racoon City, ci porta all’interno di un contesto abbastanza tumultuoso, in cui il presidente degli Stati Uniti d’America, per lavare l’onta che aleggia sulla testa del suo paese, decide di raccontare la verità su quanto è accaduto in quella città. Una nuova organizzazione bio terroristica grazie ad una versione mutata del virus sta mettendo in pericolo diverse paesi del mondo.
Il gioco è strutturato in quattro differenti campagne, che inquadrano le vicende da differenti punti di vista. Saltando di protagonista in protagonista, il plot di questo capitolo è dunque organizzato come una storia corale, in cui Jake, Leon e Chris si incontrano e si scontrano, anche se procedono indipendentemente gli uni dagli altri.
Durante le campagne, nascosti nelle casse o dopo aver ucciso creature particolarmente ostiche, il gioco ci fa raccogliere dei pedoni di vario valore che rappresentano la moneta sonante da spendere per aumentare le caratteristiche dei vari personaggi.
Il design delle ambientazioni è davvero ottimo con location affascinanti e piene di dettagli, con un’ottima illuminazione ed effetti particellari che contribuiscono a creare l’atmosfera perfetta per la storia che viene narrata.
Il vero proprio di questo Resident Evil è che non si può considerare più un tipico survival horror ma è bensì diventato un gioco d’azione, longevo e piuttosto divertente ma ha perso il suo tratto distintivo.
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