I giochi di guerra in genere riescono ad entusiasmare un buon numero di utenti che amano rivivere la battaglie sul campo pur essendo seduti comodamente in poltrona. Molto spesso i conflitti ambientati in una locazione futuristica tendono ad intrigare sempre di più. Purtroppo non basta solo una buona idea per realizzare un ottimo videogame e la conferma ci viene data dal gioco che analizzeremo quest’oggi. Si tratta di Carrier Command Gaea Mission ed è un titolo, di genere strategico, il cui prequel uscì per la prima volta nell’ormai lontano 1998 per una piattaforma che si chiamava Amiga. L’ambientazione che ci troveremo di fronte è futuristica, cosa che si riflette sia negli scenari che nei mezzi e nelle armi, decisamente fantascientifiche.
Le missioni si svolgono in un vasto arcipelago sul pianeta-satellite Taurus, dove infuria la guerra tra le due fazioni United Earth Coalition e Asian Pacific Alliance. L’arcipelago in questione è composto da ben 33 isole liberamente esplorabili. Si tratta di un gioco mediocre dal punto di vista del gameplay che non offre neanche la possibilità del multiplayer.
Poter modificare l’equipaggiamento e l’armamento delle nostre unità sopperisce almeno in parte al povero parco veicoli, consentendoci di personalizzare le nostre unità per un ruolo ben preciso, dandoci possibilità di approcciare il gioco in maniera più tattica e diversificata. Diverse sono le variabili di cui tener conto: ogni isola infatti presenta strutture peculiari, vuoi di rifornimento, vuoi di stoccaggio e pertanto qualsiasi decisione dovrà tener conto delle esigenze del momento. Purtroppo non si tratta di un titolo da consigliare caldamente.